Descrizione
Abbarbicato a metà costa sul monte Sant'Elia a 370 metri s.l.m. il paese sorge a 39 km da Messina, a 16 da Taormina e a 5 dalla costa Ionica. Seguendo l'orografia del terreno, il paese ha caratteristiche prettamente medioevali, con un susseguirsi ed incrociarsi di viuzze che si dipanano spesso in sottopassi tipici dell'architettura medievale spagnola ed araba. Dalle sue varie terrazze si può ammirare un notevole panorama che spazia dallo stretto di Messina alla costa calabrese, fino ad uno scorcio dell'Etna, passando per le caratteristiche biforcazioni di Savoca.
Casalvecchio è molto antico, già esisteva ai tempi dell'Impero Bizantino essendo citato in una scrittura del Regno di Sicilia del 1351 con la sua denominazione greco-sicula Palachorion cioè "vecchio casale" e successivamente con la traduzione latina di Rus Vetus. Nel periodo dell'Emirato di Sicilia prese il nome di Calathabieth. Nel 1862, dopo l'unità d'Italia prese il nome definitivo di Casalvecchio Siculo per distinguerlo dal Casalvecchio di Puglia.
Fino al 1492, a Casalvecchio, era presente un'importante e laboriosa comunità ebraica: se le origini della presenza ebraica nel territorio casalvetino non sono ben chiare, esistono tuttavia preziosi documenti, risalenti al 1409 e al 1470, dai quali si evince che tra Savoca e Casalvecchio, in quegli anni, dimoravano circa 250-300 ebrei, ripartiti in circa 50-60 famiglie. I giudei casalvetini e savocesi erano soprattutto abili tessitori e tintori e non mancavano quelli dediti alla lavorazione del ferro e della seta e alla coltivazione della canna da zucchero e della vite. Il gruppo più consistente di ebrei era dislocato nel centro abitato di Casalvecchio, ove esiste ancora una via del centro storico nominata "Strada della Judeca" e in quello vicino di Savoca.